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Le precisazioni della Consulta Giovanile

La Consulta Giovanile ci tiene a precisare alcuni fatti dopo le discussioni di questi giorni. Prima cosa vogliamo rendere chiaro una volta per tutte che la Consulta Giovanile Comunale non è un associazione, ma un organo comunale consultivo-propositivo nato 5 anni fa sulla spinta di Tortoreto Merita con il favore dell’amministrazione dell’epoca. Questi organi nati in tutti Italia, spinti dalle politiche dell’Unione Europea (Carta europea della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale, 2003), sono uno strumento messo a disposizione delle nuove generazioni in ambito di inclusione alla vita civica locale. Riguardo alla partecipazione interna a questo organo possiamo dire che, dalla sua fondazione, è rimasta quella, in maniera pressoché invariata. L’entusiasmo non è mai scemato, nemmeno nel periodo più difficile cioè durante il commissariamento e le proposte che abbiamo fatto e faremo ognuno le può giudicare come vuole, sta di fatto che ci sono e vanno prese in considerazione, dalla peggiore alla migliore. Riteniamo che non si può prescindere dal coinvolgimento effettivo prima ancora di spendere soldi pubblici per “stimolare” i numerosi giovani di Tortoreto. Siamo rimasti amareggiati riguardo alla risposta ricevuta, l’intenzione non era dare adito a discussioni su questi toni perché non abbiamo ambizioni politiche ed è nostra premura andare d’accordo con tutti, sia con chi amministra che con chi sta all’opposizione. Con l’Assessore Ripani abbiamo avuto modo di parlare e riteniamo entrambi che ci deve essere un potenziamento della Consulta e di maggior considerazione analizzando le difficoltà e gli errori commessi da entrambi per avviare un percorso più sinergico. La Consulta ha margini di crescita, come riteniamo sia noi che l’Assessore, ma ci sono delle criticità da affrontare immediatamente. Bisogna far sapere a tutti i cittadini dell’esistenza di questo organo, la Consulta da sola non può farcela. Il cambiamento deve partire da tutti noi: dai genitori che devono stimolare i propri figli alla vita civica, dalla scuola che deve far crescere lo studente e dare le armi per affrontare questo mondo. Da noi, inteso come cittadini in erba che dobbiamo interessarci di più alla politica e alla vita civica perché non sono cose sporche e terribili come qualcuno crede. Dalla Consulta, che ha il dovere di produrre progetti innovativi che possano richiamare altri giovani a partecipare e infine dall’Amministrazione tutta che deve aprirsi, supportare, soprattutto consultare e ascoltare con attenzione le proposte elaborate senza sottovalutarle, solo così possiamo risollevare il nostro Paese e proiettarlo verso un futuro ricco di occasioni per tutti.


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